Un utente mediamente esperto (o semplicemente che utilizza frequentemente il computer), avrà sicuramente sentito parlare di Buffer (o Buffering).
Basti pensare al caso più comune: quando su stiamo guardando un video dal Web ed improvvisamente il video in questione si blocca ed appare la scritta Buffering... (o caricamento).
In realtà, si tratta di un argomento molto più vasto e generico, che non c'entra assolutamente con lo streaming di contenuti multimediali.
In informatica infatti, il Buffer è una memoria temporanea il cui scopo è quello di ricevere / inviare dati per alleggerire il lavoro di altri agenti (come la CPU).
In poche parole, il buffer è una specie di magazzino temporaneo.
In italiano può essere chiamato anche memoria di transito, memoria tampone o memoria intermediaria.
Per portarvi subito un esempio pratico: quante volte abbiamo inviato un file ad un nostro amico tramite la tecnologia Bluetooth, AirDrop, Torrent o, più in generale grazie ai servizi di filesharing su Internet?
In questo caso ci sono sempre due computer: quello che invia il flusso di dati (output) e quello che li riceve (input). In molti casi però, il trasferimento non è diretto. In mezzo ai due dispositivi infatti, c'è un buffer.
Il motivo di questa presenza è ovvio ed è anche molto utile e ora ve lo spiego.
Mettiamo caso che il primo computer (quello che invia il file) fosse collegato ad una connessione con un upload altissimo, mentre il secondo computer (quello che riceve il file) avesse a disposizione una velocità di download estremamente ridotta, cosa succederebbe se il trasferimento fosse diretto?
Il secondo computer non riuscirebbe ad incorporarli tutti in tempo e "collasserebbe". Esattamente come quando rovesciamo troppo liquido in un piccolo imbuto.
Grazie al buffer invece, tutto cambia!
Il primo computer infatti non invia i file direttamente al secondo, bensì al buffer, questa memoria in grado di ospitarli momentaneamente. A sua volta, il secondo computer si connette alla memoria buffer e piano piano, scarica tutto il materiale. In questo modo i due processi sono completamente indipendenti e separati.
E c'è di più! La memoria buffer può essere sia software (quella più comunemente utilizzata, che però ruberà inevitabilmente memoria fisica al computer), sia hardware per mezzo di circuiti dedicati.
Proprio per questo motivo, gli esempi di buffering sono innumerevoli, molti più di quanto possiate immaginare! Vi faccio giusto qualche altro breve esempio: un computer che comunica con una stampante, la scheda video che invia il segnale ad un monitor, il server di youtube che invia il video al nostro pc, eccetera.
Basti pensare al caso più comune: quando su stiamo guardando un video dal Web ed improvvisamente il video in questione si blocca ed appare la scritta Buffering... (o caricamento).
In realtà, si tratta di un argomento molto più vasto e generico, che non c'entra assolutamente con lo streaming di contenuti multimediali.
In informatica infatti, il Buffer è una memoria temporanea il cui scopo è quello di ricevere / inviare dati per alleggerire il lavoro di altri agenti (come la CPU).
In poche parole, il buffer è una specie di magazzino temporaneo.
In italiano può essere chiamato anche memoria di transito, memoria tampone o memoria intermediaria.
Per portarvi subito un esempio pratico: quante volte abbiamo inviato un file ad un nostro amico tramite la tecnologia Bluetooth, AirDrop, Torrent o, più in generale grazie ai servizi di filesharing su Internet?
In questo caso ci sono sempre due computer: quello che invia il flusso di dati (output) e quello che li riceve (input). In molti casi però, il trasferimento non è diretto. In mezzo ai due dispositivi infatti, c'è un buffer.
Il motivo di questa presenza è ovvio ed è anche molto utile e ora ve lo spiego.
Mettiamo caso che il primo computer (quello che invia il file) fosse collegato ad una connessione con un upload altissimo, mentre il secondo computer (quello che riceve il file) avesse a disposizione una velocità di download estremamente ridotta, cosa succederebbe se il trasferimento fosse diretto?
Il secondo computer non riuscirebbe ad incorporarli tutti in tempo e "collasserebbe". Esattamente come quando rovesciamo troppo liquido in un piccolo imbuto.
Grazie al buffer invece, tutto cambia!
Il primo computer infatti non invia i file direttamente al secondo, bensì al buffer, questa memoria in grado di ospitarli momentaneamente. A sua volta, il secondo computer si connette alla memoria buffer e piano piano, scarica tutto il materiale. In questo modo i due processi sono completamente indipendenti e separati.
E c'è di più! La memoria buffer può essere sia software (quella più comunemente utilizzata, che però ruberà inevitabilmente memoria fisica al computer), sia hardware per mezzo di circuiti dedicati.
Proprio per questo motivo, gli esempi di buffering sono innumerevoli, molti più di quanto possiate immaginare! Vi faccio giusto qualche altro breve esempio: un computer che comunica con una stampante, la scheda video che invia il segnale ad un monitor, il server di youtube che invia il video al nostro pc, eccetera.